Descrizione
L’insegnante, in ogni ordine e grado di scuola, vorrebbe vedere accendersi il motore degli allievi, la loro curiosità. Spesso, dietro sguardi vacui, duri, o compiacenti, le saracinesche dei loro box rimangono abbassate. Vale chiederci: sappiamo dare valore alla nostra, di curiosità?
Perché davanti agli allievi non c’è l’oggetto della lezione, ci siamo noi che ne parliamo. E non è il contenuto a rendere magicamente migliori gli allievi; lo diventa se è un’occasione, per loro, di mettersi in movimento per un processo di apprendimento, sperimentando e riconoscendo proprie qualità e provando il desiderio di utilizzarle, nella scuola e fuori.
Proviamo allora a fare un gioco e a vedere se sa suggerirci qualcosa di utile per trasformare “obiettivi didattici” in “obiettivi formativi”, capaci di attivare la persona intera, nell’insegnante e nei suoi allievi. Quello che il libro propone è un gioco che può aiutare. Soprattutto nel cogliere le opportunità e nel gestire le difficoltà che presenta la didattica digitale integrata.
Michele Palazzetti
Formato 15 x 21 cm.
pp. 130
ISBN 9791280094063
Prezzo 12,00 euro (spedizione inclusa) in versione cartacea acquistabile cliccando in alto a questa pagina “Aggiungi al carrello” e scegliendo il metodo di pagamento tra Carta del docente, Carta di credito, conto PayPal o bonifico bancario.
Il libro è disponibile da questo link anche su o anche in versione formato e-book su al prezzo di 6,99 euro oppure in tutte le librerie (distribuzione Messaggerie Libri).
Per gli Istituti scolastici interessati il libro è acquistabile anche sul MEPA (vedi qui Scheda prodotto)
Un estratto del libro
La curiosità non è il desiderio di conoscere qualcosa, ma di sperimentare il piacere di metterci in movimento per un processo di conoscenza. Che un insegnante coltivi in sé questo orientamento e ne espliciti il processo serve perché gli allievi si incamminino su quella strada. La curiosità è l’atteggiamento che favorisce l’apprendimento perché assegna alla conoscenza il ruolo di fonte del piacere, non di strumento in funzione di qualcos’altro (il buon voto, l’apprezzamento dell’insegnante e del genitore, il successo). Implica l’avventurarsi nel “non conosciuto”. Corrisponde a uno stato di attivazione della persona. Se vogliamo che i nostri allievi vivano la curiosità dobbiamo sentire e mostrare la nostra, portando attenzione a noi stessi (sensazioni, emozioni, pensieri) e non al modello d’insegnante cui ci siamo prefissi di adeguarci, a come siamo e non a come pensiamo di dover essere. Il piacere della conoscenza è piacere di sé nel processo di conoscenza.
Dall’INDICE del volume
La curiosità
Gli stimoli
La preparazione
Da Leopardi all’infinito e oltre
Facciamo una prova
Proponiamo il gioco
Come può funzionare
Gioco e poi?
Un’ipotesi di lavoro
Il motore di ricerca
Il tempo
Matematica è uguale
L’errore
Stretta la foglia
Difficile?
L’autore
Michele Palazzetti è coach in IPSE Istituto Psicologico Europeo. Formatore specializzato in processi di comunicazione. Tiene corsi di formazione per insegnanti sulla relazione educativa. E laboratori d’espressione per persone nell’esperienza della malattia (Premio 2018 “Eccellenze nell’informazione scientifica e centralità del paziente”). Docente in mediazione corporea presso la Scuola Triennale di Psicomotricità IPSE ad orientamento integrato.
Per maggiori informazioni scrivere a info@winscuola.com o telefonare oppure WhatsApp al 346.687.09.15.